Aggirarsi tra i padiglioni della 84a edizione di theMicam significa avventurarsi alla scoperta di collezioni di calzature di alcuni tra i brand più importanti al mondo, ma anche a scoprire scarpe altrettanto belle, curate, realizzate con quella sapienza artigianale che è il vanto degli espositori presenti nei padiglioni della fiera Rho di Milano.

Le grandi firme, a theMicam, si fanno vedere, riempiono gli occhi dei visitatori, fungono fa traino affinché le Pmi vengano scoperte, conosciute, apprezzate.

Un connubio che in questa edizione si arricchisce di un ulteriore contributo: la concomitanza della fiera di calzature con Milano XL, con la fashion week quando il capoluogo lombardo diventa il punto focale nel mondo per i principali operatori del settore moda. L’accessorio scarpa diventa parte integrante di questo contesto.

Bran come Tods, Prada, Fendi, Gucci, Ferragamo, ai quali si aggiungono Dolce&Gabbana, Philipp Plein, Giorgio Armani, Jimmi Choo, Sergio Rossi ed Ermenegildo Zegna sono presenti su entrambi i prestigiosi palcoscenici, di theMicam e della Fashion Week. seguiti da un codazzo di giornalisti forniti di taccuini, microfoni e telecamere, oltre che dei buyer.

E’ compito dell’artigiano, del piccolo, medio o grande imprenditore che arriva a Milano con le valigie piene dei campionari delle nuove collezioni, mettere in atto strategie utili a cogliere il massimo da questa concomitanza, magari imparando a far vedere ciò che sa fare, mettendo in bella mostra le sue creazioni, anziché blindarle in stand preclusi agli sguardi, che scoraggiano le visite più che attrarle.

Edizione dopo edizione, theMicam sta cambiando veste, si propone con uno stile rinnovato, molto glamour che sta piano piano spazzando via la polvere che si era depositata sulla manifestazione, rendendola stantia.

Riuscire a mantenerla come l’appuntamento fieristico più importante al mondo (visto il declino di molte altre fiere) è la sfida che Assocalzaturifici firmato Annarita Pilotti vuole assolutamente vincere. Una sfida anche per i brand che si mettono in gioco in un contesto del tutto nuovo.

Ma soprattutto, per l’imprenditore calzaturiero perché per lui, vincere la sfida significa tornare a casa e mettersi a lavorare. O meglio, continuare a farlo.

Marisa Colibazzi