SANT’ELPIDIO A MARE (Fermo)

Immersa nel cuore della campagna di Casette d’Ete, la Basilica Imperiale di Santa Croce al Chienti (IX secolo) vestita a festa con luci di grandissimo impatto, anche emotivo, è stata presa d’assalto nel pomeriggio del 7 gennaio, da oltre 1300 visitatori (venuti dal fermano, dal maceratese, dall’anconetano, ma c’erano anche turisti siciliani, calabresi, abruzzesi, umbri, romani, toscani) che in meno di tre ore, hanno visitato la prima edizione di Echi di Natività a Santa Croce, rappresentazione vivente realizzata dalle associazioni di Casette d’Ete che hanno unito le forze per offrire qualcosa di unico a chiusura delle festività natalizie.

Un successo che ha superato le più rosee aspettative degli organizzatori (Centro Giovanile Casette, Associazione Santa Croce, Era Futura, Genitori per Casette, Centro Sociale Aps, Ca7dete Bike&Run, Bonsai Club ‘95, Arte nell’Arte, Compagnia teatrale L’inzoliti, con la parrocchia del SS Redentore e il patrocinio del Comune), premiando un lavoro corale <che ha permesso ai visitatori di assaporare la passione che ci ha mosso a spenderci per la riuscita dell’evento. Molti sono tornati a casa commossi> commenta Andrea Iualè che ha avuto l’onere e l’onore di coordinare l’evento.

Toccante spiare i visitatori attendere pazientemente in coda prima di entrare in Basilica (gentilmente concessa dalla proprietà, impreziosita all’esterno e all’interno da un raffinato gioco di luci creato da Maurizio Zocchi) per immergersi nell’atmosfera creata dai canti gregoriani, passando davanti ai banchetti del cestaro, del ciabattino, del rilegatore, delle tessitrici e dell’iconografo. Emozionante vedere le reazioni della gente davanti alla scena della Natività, nell’abside centrale, con Maria e Giuseppe in abiti medievali e Gesù che osservava, placido e tranquillo, l’incessante viavai di gente che, poco più in là, si soffermava davanti alla pecorella e i due agnellini, prima di prendere l’uscita con sguardo commosso, lo stesso di chi ha vissuto un’esperienza emozionale.

Di particolare effetto l’arrivo dei Re Magi (tra loro il sindaco Alessio Pignotti) in sella ai cavalli, accompagnati dal suono della cornamusa.

<Forse, – conclude Iualè – senza rendercene conto, abbiamo dato alla gente qualcosa da vedere ma anche la prova che è possibile la comunione nella diversità, quando l’obiettivo è la bellezza dello stare insieme>.